USA, ICELAND | 2014/2015
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Il mistero della natura ed il legame che unisce l’uomo alla terra destinato a fondersi nella scansione asincrona di immagini in bianco e nero di uomini e terre. Le persone sono riprese tutte rigorosamente di spalle, come a indagare nel pensiero, non ne vediamo mai lo sguardo, non possiamo distinguere razza od emozioni, è la figura umana, in contesti diversi, posta di fronte alla potenza della terra, della vita. La fotografia si fa così espressione non solo di una forma ben definitiva, di una storia, ma anche di un’idea che si perde nelle infinite sfumature colte con l’obiettivo della macchina fotografica fino a divenire immaginazione, emozione e travalicare nell’astrazione di un paesaggio.
Stefania Provinciali
Fotografia Europea, Reggio Emilia, maggio 2015
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Linda rivisita situazioni alla Corbijn, il mitico autore delle foto di copertina dell’album “The Joshua tree” degli U2, con personaggi che si stagliano di spalle o di profilo su sfondi desertici in assenza di colore. Sono immagini dal carattere simbolico, che alludono ad un originario rapporto uomo-Natura. Ma non si tratta di un Eden, più o meno nostalgico. È come se fosse un time-out, un summit tra uomo e natura, per un ultimo confronto prima della catastrofe ambientale del pianeta.
Camillo Bacchini
Gazzetta di Parma, 17 maggio 2015